Intorno al 1930 fu inviata una Commissione a Padula con l’importante compito di valutare le condizioni della Certosa, che in quel periodo ospitava la “colonia agricola degli orfani di guerra”. Guidata dal Monsignor Gaetano Malchiodi e composta dagli ingegneri Giuseppe Momo, Fabio De Rossi e Pietro Castelli, la Commissione era partita da Roma con l’incarico di verificare e quantificare i danni subiti dal maestoso complesso monastico a causa dell’incuria conseguente ai molti anni di abbandono. Furono il podestà di Padula (Maina) ed il sacerdote Arcangelo Rotunno ad accompagnare il Vescovo Malchiodi e gli ingegneri nei cortili, nelle chiese e nelle stanze dell’ex monastero certosino, approfittando per esaltare, alla presenza di quelle “illustri presenze”, le potenzialità della Certosa dopo un inevitabile ed accurato restauro.

© Miguel Enrique Sormani (riproduzione riservata)