“Contro le cieche, violente e misteriose forze della natura, contro l’umanità, di cui formano la preoccupazione, il pensier dominante, il terrore, si premunisce, nella sua infanzia, con mezzi suggeriti dalla fantasia, dalla superstizione, dalla religione; adulta poi, si arma dei portati dell’esperienza e della scienza: si difende come può, con espedienti, purtroppo, inadeguati al pericolo e inferiori al bisogno”.
Questo scrisse il sacerdote Arcangelo Rotunno nel 1924 dopo aver trascritto ed interpretato “la leggenda zeppa di abbreviature” inviatagli dal signor Michele Trezza durante i lavori di restauro della sua casa, sita ancora oggi nei pressi della chiesa di San Martino. Stando a quanto riporta il sacerdote padulese nel suo testo, molto probabilmente il “tabernacolo” che riporta “lo scongiuro” contro il terremoto fu fatto posizionare nel 1733 sul pinnacolo settentrionale dell’abitazione dalla signora Maria d’Amato. L’edicola, visibile ancora oggi, è composta da quattro lati, su cui sono incise molte sigle che il sacerdote Rotunno, con non poca fatica, riuscì a decifrare. Inoltre, sia sulla parte frontale che sul retro, riporta delle nicchie con all’interno “reliquie e cartelli pieni di invocazioni” protette da un vetro che ne lascia intravedere il contenuto.
Sulla parte frontale posta verso sud si legge:
Iesus Nazarenus Rex Indeorum.
Dominus benedicat – domus hanc et omnes – habitantes in es liberet – cam ab impetu terraemotus in – nomine et virtute Iesu Christi (segno di croce) Christus nobiscum stat.
Gesù Nazzareno Re dei Giudei
Il Signore benedica questa casa e tutti quelli che l’abitano e la liberi dell’impeto del terremoto in nome e per virtù di Gesù Cristo – Cristo sta con noi.
Le sigle:
S. R. M. M. V. D. E. S. N. S.
A. T. C. E. F. HB. A. T. S.
G. F. P. T. H. L. V. E. E. A.
N. I. T. M. O. A. N. C. E.
T. B. F. V. T. N. P. H. E. O.
O. C. O. P. O. D. V. M. A
Sulla parte laterale posta ad est si legge:
Benedictat – tibi Dominus – te custodi – at et osten – dat faciem – suam tibi et – misereatur – tui (segno di croce) con – vertat vul – tum suum – ad te et det – tibi pacem – et sani – tatem (segno di croce).
Il Signore ti benedica, ti custodisca, ti mostri la sua faccia ed abbia misericordia di te (segno di croce) rivolga a te il suo viso e ti dia pace e salute.
Sulla parte frontale posta verso nord si legge:
Sanctus Deus – sanctum fortis sanctum – et immortalis misere – re nobis. Christus vin – cit Christus regnat – Christus ab omni malo nos defendat – Christus Re venit in pace et Verbum caro fac – tum est et Deus homo factus est (segno di croce) Christus nobiscum stat et – per signum (segno di croce) de inimicis nostris libera nos Deus – noster. Jesus (segno di croce) Nazarenus (segno di croce) Rex (segno di croce) Judeorum.
I.O.A.D.G.
Santo Iddio, santo, forte, santo e immortale, abbi pietà di noi. Cristo vince, Cristo regna, Cristo ci difenda da ogni male. Cristo Re venne nella pace e il Vervo si fece carne e Dio si fece uomo. Cristo sta con noi e pel segno della croce liberaci dai nostri nemici, o Dio nostro. Gesù Nazareno re dei Giudei.
Sulla parte laterale posta ad ovest si legge:
S. Emigdi – ora pro nobis et de – fende nos – ab
Mpetu – terraemotus – in nomine eiusdem – Jesus Christi Nazar – eni (segno di croce) amen
1733
O Sant’Emidio, prega per noi e difendici dalla violenza del terremoto nel nome del medesimo Gesù Cristo Nazareno.
Così sia.
1733
Mes
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La fonte è ripresa dal testo del sacerdote Arcangelo Rotunno, tratto da “l’Archivio Storico della Provincia di Salerno”, anno V – Fasc. III, pubblicato a Salerno nel 1926.