“Il paese degli americani” – L’emigrazione a Padula tra storia e memoria.
Il titolo dato a questa sezione del sito è stato ripreso da un articolo dello scrittore Giovanni Russo, pubblicato nell’antologia “baroni e contadini” nel 1979 ed indicativo del forte legame che si consolidò negli anni tra Padula e le Americhe.[1]
Nel racconto di Russo si incontrano e si parla di tanti personaggi, dal fratello di Joe Petrosino, che testimonia uno degli episodi della “grande storia” dell’emigrazione a Padula, passando per quelli che erano diventati i proprietari di molte delle gioiellerie ubicate nelle vie dell’Havana, fino ad arrivare a quelli che fecero fortuna a New York e ai costruttori di grandi palazzi in Venezuela. Un racconto che racchiude tante storie e affascinanti ricordi dell’emigrazione padulese dagli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia fino ad arrivare al periodo del secondo dopoguerra offrendo, come spunto finale l’idea di una “scommessa”[2], quasi ad indicare la continuità di quel processo.
Dopo le Americhe, infatti, dalla metà degli anni cinquanta in poi molti cittadini padulesi si sono diretti verso l’Europa centro settentrionale, soprattutto in Germania e nelle grandi città del nord Italia, senza dimenticare che ancora oggi, a più di un secolo e mezzo dall’inizio del fenomeno di massa, molti giovani e famiglie preferiscono ricalcare lo stesso iter, determinando così un ulteriore spopolamento del paese, come riportato dal quotidiano di Salerno “La Città” nell’articolo del 24 ottobre 2018 dal titolo: “Spopolamento: tre centri della provincia di Salerno rischiano di scomparire.
Prendendo spunto dalla rinnovata fase migratoria richiamata dalla testata giornalistica ho deciso di condividere alcune parti della mia tesi di laurea incentrata sulla storia dell’emigrazione padulese a partire dalla metà del 1800.
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[1] Giovanni Russo “Il paese degli Americani” in “Baroni e Contadini”, Laterza 1979, p.117.
[2] Il testo di Giovanni Russo termina con le seguenti parole: “Non c’è bisogno di scommettere: farà anche lui il costruttore”, riferendosi ad un giovane padulese col quale il giornalista affrontò il viaggio di ritorno a Napoli dopo essere stato nel paese degli americani.
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© Miguel Enrique Sormani – 2018